Nell’incantevole location di Cantine Scudero, Gabriella Maugeri organizzatrice e ideatrice di “Wine and Spirits around the world… Amuninni”, ha inaugurato il primo evento patrocinato dalla Pro Loco San Giovanni Montebello APS che è stato un viaggio nel mondo del vino e dei distillati, passando per le eccellenze della nostra Isola, un racconto itinerante di gusto e assaggi attraverso le voci dei vignaioli e dei produttori. L’idea di Gabriella Maugeri è quella di creare per ogni evento, cambiando location e modalità, un percorso, una riscoperta di luoghi, persone e territori accomunando anche un momento di beneficenza per la costruzione dell’ospedale delle tartarughe Marine ad Acicastello.
I proprietari di Cantine Scudero una proprietà antica, tramandata di generazione in generazione dalla famiglia nobiliare dei Baroni Scudero a San Giovanni Montebello, nei pressi di Giarre, alle pendici dell’Etna. La casa “terrana” Scudero, risalente al XVII secolo, è costituita da un unico basso piano che la proteggeva dalle frequenti scosse telluriche del vulcano ma che al contempo la rende parte integrante di un paesaggio mozzafiato.
Dai vigneti siti intorno alla casa, spiccano antiche piante secolari e, sullo sfondo, si staglia la visione del mare Jonio, magica location che ha ospitato questa manifestazione dove le cantine, un birrificio, olivicoltori, produttori di food si sono confrontati col pubblico attento come in una festa di campagna di quelle antiche con un tocco di nobiltà sobria dato dal sax di sax and Sound a cura di Nuccio D’Urso, un tramonto mirabile dove i quadri tridimensionali infuocati della pittoscultrice Giusy Mintendi, declinavano splendidamente sulla terrazza ottocentesca.
Un’introduzione della dott.ssa Susanna Basile sui miti del vino e dell’olio dal nome “Vitisolea: Minerva vitisolea sacra est” dove la creazione e la domesticazione dei vitigni, dell’olivo e del grano dedicati a Bacco/Dioniso, Minerva/Atena, Demetra/Cerere danno un’idea di come dovevano essere articolate le antiche feste pagane, ma anche sulla funzione dell’olio secondo gli ebrei che serviva per illuminare, per curare e per ungere re e imperatori. Proprio questo approfondimento sull’olio ha introdotto la degustazione guidata di olii dell’ agronomo dott. Riccardo Randello che ha aiutato gli ospiti a scoprire le qualità degli olii extravergine ed a riconoscere un olio di qualità. Assaggiare gli olii e capirne tutti gli aspetti di gusto, odore, colore e flavour ha permesso di impreziosire in maniera originale la serata. Conosciamo più da vicino i produttori della serata.
TENUTA STAGLIATA-Agata Santangelo insieme al marito Alfio Nicotra. La Tenuta Stagliata è ubicata sul versante sud dell’Etna, in territorio di Belpasso, tra i 450 e i 480 m s.l.m., estesa ventidue ettari, di cui otto vitati con i vitigni autoctoni Nerello Cappuccio, Nerello Mascalese, Carricante e Grecanico dorato. La vinificazione in purezza, nelle versioni rosso e rosato, valorizza il ricco corredo aromatico varietale, che conserva tutta la sua fragranza grazie all’utilizzo di contenitori d’acciaio per la maturazione, prima dell’affinamento in bottiglia. Nerello Cappuccio IGT Terre Siciliane 2020 Vino varietale da uve Nerello Cappuccio 100%. Nerello Cappuccio Rosato IGT Terre Siciliane 2021 Vino varietale da uve Nerello Cappuccio 100%.
LE SORELLE ZUMBO Erica e Ramona Zumbo, in contrada Santo Spirito a c.ca 750 m s.l.m. Con i primi cinque ettari impiantati a controspalliera ed allevati a cordone speronato, Salvatore Zumbo diviene l’antesignano della moderna viticoltura Etnea che sino ad allora era dominata dall’alberello e si pose l’obiettivo di rievocare la fama ed il prestigio della produzione viticola della DOC Etna, da molti anni in forte declino. In contrada Santo Spirito, mette a dimora 14.000 viti selvatiche che fa innestare con gemme provenienti da vigneti centenari, coltivati sulle pendici del vulcano. La lungimiranza nell’impiantare vigneto di qualità, quando molti li abbandonavano, fa sì che la famiglia Zumbo faccia parte, a pieno titolo, degli storici produttori dell’Etna.
MECORI Serena Guarrera. I prodotti nel cuore dell’Etna DOC in contrada Moganazzi, Passopisciaro. Le piante hanno un’età media di circa 80 anni questa è una caratteristica peculiare per produrre vini di altissimo pregio. Il DUO è un vino innovativo, nasce per esprimere eleganza e freschezza. Presenta un colore rosso rubino brillante, il profilo aromatico è intenso di frutta a bacca rossa con delicati sentori speziati e note lavico-ferrose. Il sorso è lungo, disteso, dotato di un’ottima progressione che conduce ad un finale lungo e minerale. Nerello mascalese (circa 85%) e Nerello cappuccio (circa 15%).
VERDERAME, Etna DOC Rosato – CRU Contrada Moganazzi Passopisciaro Il “filologico”, che unisce le cinque generazioni che si sono prese cura dell’antico vigneto di famiglia, conservandolo e curandolo maniacalmente, permettendo oggi la produzione di questi vini. “Filologico” è anche il metodo che abbiamo utilizzato per la ricerca dell’antico sesto di impianto nei nostri vigneti, permettendoci così di riprendere la struttura di impianto dell’originale vigneto risalente a oltre 150 anni fa. Dal colore particolarmente intenso, ha un naso complesso: frutta fresca, pera, fiori, una buona mineralità. Caratteristiche che rendono questo rosato un ottimo vino da meditazione e da degustare nelle stagioni estive. Etna DOC Rosso, frutta rossa matura, pepe nero, spezie, note minerali e balsamiche, Nerello Mascalese 90%, altri autoctoni 10%. Sistema di allevamento: alberello sostenuto da pali di castagno.
TENUTA PAPALE a Belpasso, la produzione racconta una storia di famiglia: tutto comincia dentro casa con la vendita del vino padronale, intorno agli anni ‘50 ai tempi di nonna e nonno Papale e da quel momento, la cultura del vigneto inizia ad essere tramandata da padre in figlio fino ad arrivare ad oggi. Dal 2014 la gestione dell’azienda è nelle mani di Giuseppe, che insieme alla sorella maria Giovanna rappresentano la terza generazione della famiglia. I vigneti e gli uliveti si snodano per 13 ettari e si dividono tra tre contrade: (Palmento Bianco, Valcorrente e Misericordia). Etna Bianco doc vendemmia 2021, Vino Rosato IGP terre siciliane, Etna Rosso doc 6 mesi barrique vendemmia 2018, Etna Rosso doc 12 mesi barrique riserva 2014.
CANTINA CANNAVO’ è situata ad Aci Catena. Piccola ma accogliente mantiene uno stile rustico, pur non rinunciando alle innovative botti in acciaio esposte per la vendita al pubblico. In appena 140mq i visitatori vengono accolti per conoscere in prima persona il risultato dell’impegno dell’azienda. Nel 2012 viene imbottigliato il primo Etna Rosso DOC ed in seguito, passione e professionalità hanno permesso la produzione e l’imbottigliamento delle annate successive di Etna Rosso, Etna Rosato, Grillo e Nero d’Avola. In azienda è possibile acquistare il vino sfuso e le bottiglie dei vini DOC e IGT esposte in cantina.”
CALCAGNO, Etna Rosso Doc “Arcuria” 2018. L’Etna Rosso Doc “Arcuria” di Calcagno si mostra al calice in un affascinante rosso rubino dai vivaci riflessi. I suoi profumi si mostrano, per così dire, densi e profumano di fiori e frutti all’unisono e sono iris, violette, rose e frutti rossi che a mano a mano si evolvono in note di cenere e note minerali. Una qualità gustativa fuori dai canoni, tale da rendere questo Etna Rosso un vero vino fuoriclasse della sua denominazione: eleganza, finezza e corpo. I tannini si mostrano setosi e ben integrati e valgono a non interrompere quella notevole freschezza di cui il sorso si caratterizza per tutta la durata della bevuta.
CANTINE SCUDERO, i bianchi nascono a 390m.s.l.m. sul versante est. La zona è caratterizzata da sensibili variazioni di temperatura e da piogge intense e di breve durata, che fanno si che l’azienda e il suo comprensorio siano piuttosto favorevoli all’esercizio dell’attività vitivinicola. Suoli antichi dominati da un substrato di origine vulcanica, originatosi dalla disgregazione della roccia madre di origini antichissime, hanno una composizione prevalentemente limosa e proprio grazie a questi suoli le viti possono crescere approfondendo le loro radici fino a strati profondi che danno la possibilità di affrontare anche lunghi periodi di siccità senza compromettere la vigoria delle piante. Questo tipo di suolo conferisci ai vini i classici sentori vulcanici di mineralità e sapidità, insieme al corpo e alla persistenza. Aliade, Cantata e Sedicidieci sono vini unici, frutto del mix straordinario degli elementi naturali dei terreni alle falde dell’Etna.
LE DUE TENUTE, a Biancavilla, Raffaele Neri e Giuseppe Tommasello, due giovani imprenditori che dal 2020 hanno vita all’azienda vinicola. Le vigne di Carricante, Nerello Mascalese e Nerello Cappuccio di circa 70/80 anni di età, molte delle quali composte dai tipici alberelli, si trovano fra contrada Boschetto e contrada Vallone Rosso, fra 870 e 900 metri di altitudine per un totale di circa tre ettari, all’infuori del perimetro della denominazione Etna. Due come le vigne di ciascuno dei due, due come le referenze attualmente prodotte in denominazione Sicilia Doc, Cantoné Bianco e Cantoné Rosso, il cui nome rimanda ai “Cantunati”, ovvero il termine con il quale in dialetto si indica, in questa zona, i confini di un vigneto.
CORRADO LA PIRA, guida dell’omonima azienda Canicattini Bagni che ci racconta di un’antica varietà di ulivo, la Zaituna, risalente all’età ellenistica, è la cultivar da cui si produce l’Olio della Maestra Tina, un Olio Evo monocultivar IGP, molito a freddo e non filtrato al naso si distinguono la foglia di carciofo e un sentore di pomodoro per chiudere con un finale floreale. Fresco ed equilibrato gioca la sua struttura sull’amaro che cede sorprendentemente il passo a una nota piccante, leggera ma che dona una piacevole persistenza.
OLEIFICIO COSTA, a Bronte olio Sofia d.o.p. Monte Etna. Fruttato fresco ed intenso con sentori spiccati di carciofo ed erbe fresche aromatiche, si abbina benissimo al crudo su tutte le pietanze del grande panorama della cucina mediterranea. Il paesaggio agrario tipico di Bronte, è molto contrastato da una natura profondamente varia, con vecchie zone golenali trasformate in olive, frutteti e tante altre coltivazioni arboree specializzate. Nelle antichissime colate laviche, tra sassi e rocce vulcaniche, il contadino ha piantato ulivi ed il famosissimo pistacchio di Bronte. A tratti queste terre con la caratteristica argillosa del suolo con vasti solchi stretti profondi e con ripide creste, sono occupati da pascoli. Scendendo lungo il fiume, ci sono formazioni laviche a poligoni o basalto colonnale, dovuto al raffreddamento delle colate laviche a contatto con le acque del Simeto.
LA COLLINA DEGLI IBLEI, a Giarratana (Rg) La Cipolla di Giarratana ha reso famoso il piccolissimo comune degli Iblei. Inserita nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani (PAT) del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (Mipaaf), la Cipolla di Giarratana è protagonista di diverse ricette tradizionali iblee, dalla “tunnina” (in agrodolce con il tonno) alle “scacce” (tipiche focacce chiuse), ma è ottima anche ripiena, bollita, arrostita o cruda nell’insalata. Non solo la cipolla: gli Iblei si gustano anche nel nostro Olio Extravergine di Oliva DOP, estratto a freddo, dalla Cultivar Tonda Iblea e nei nostri legumi Cicerchia, Cece nero e Lenticchia.
BONSICILIA ad Acireale: Tutte le marmellate sono come fatte in casa e vengono ottenute utilizzando solo gli agrumi tipici di Sicilia. Arance rosse, arance amare, limoni e mandarini vengono raccolti in giornata al giusto punto di maturazione e vengono subito lavorati cosi la frutta mantiene il suo sapore e le sue proprietà. L’aggiunta dei pezzi di scorza completa il gusto e la pienezza di ciascun prodotto ottenendo una marmellata naturale che si distingue per gusto e profumo.
FRATELLI BIRRAFONDAI a Misterbianco nasce nel 2013 da un legame di sangue tutto siciliano, quello tra Rosario e Santa Di Caro, e si fonda sul forte senso di riscatto in una terra complicata, un tempo “Magna Grecia”, che ancora oggi nasconde profumi, frutti, energie e bellezze intramontabili. “La terra, il sole, l’arancia, la zagara, hanno colorato la nostra giovinezza; il ciclo delle stagioni ha dato un ritmo, un fondamento, al tempo che passava; i campi di frumento e di cereali della Piana di Catania sono stati i nostri nascondigli preferiti. L’esigenza di ritornare alle radici, di toccare, di odorare, di miscelare le cose buone della terra, ha generato in noi il desiderio – l’urgenza – di scommettere in un progetto inebriante e vulcanico”.