“Quando incontri il binomio del gourmet tra la qualità storica di un Marsala invecchiato di 5 anni e sapientemente miscelato in un cocktail a base di whisky con crostino di pane nero burro e acciughe siciliane, un Catarratto profumato con una bavetta di Gragnano con il finocchietto selvatico, la mollica “atturrata” (n.d.r. abbrustolita) e l’acciuga, uva passa e pinoli, e un Grillo con tartare di salmone e insalata fresca di radicchio trevigiano, finocchi, arance e melograno, e per finire un tris di formaggi, (provola, primosale, provola e rucola) con la riserva di Marsala invecchiato, sai qual è la via del paradiso”. Ipse Dixit Gabriella Maugeri patronessa di Inside Wine Art Wine Bar.
Ma andiamo per ordine, vi racconteremo la storia di Curatolo – Arini e dei vini assaggiati durante la serata con i loro abbinamenti. E la storia del Marsala che ogni viticultore la racconta secondo la sua prospettiva, secondo il suo vissuto, la sua famiglia e la sua epoca. Ecco quella di Curatolo Arini
Dal sito https://www.curatoloarini.com “La storia della nostra famiglia è una storia di intese. Intese tra le generazioni che hanno percorso con coraggio la strada segnata dalla visione del fondatore.
Intese con il nostro territorio con cui fieramente condividiamo la storia e le antiche tradizioni. Intese con quelle donne e quegli uomini che, in quasi 150 anni di storia, hanno contribuito con il loro lavoro e la loro dedizione a rendere possibile tutto questo. Vito Curatolo decide di costruire una cantina al centro dei suoi vigneti per seguire il suo sogno di produrre vino Marsala. Il nome dell’azienda nasce dalla volontà del fondatore di unire il suo cognome, Curatolo, con quello della madre, Arini.
Vito commissiona le etichette dei suoi vini allo studio dell’architetto Ernesto Basile, massimo esponente dello stile “Liberty” siciliano. Presenti ancora oggi con orgoglio sulle nostre bottiglie, sono universalmente apprezzate per la loro eleganza e raffinatezza. L’azienda inizia la sua espansione all’estero diventando una delle prime imprese siciliane ad esportare in Europa e nelle Americhe. Alla morte di Vito nel 1896, le redini dell’azienda passano alla moglie Rosa. In un mondo tradizionalmente guidato da uomini, Rosa riesce con grande caparbietà e tenacia a dare all’azienda i primi rudimenti di organizzazione del lavoro e a continuare lo sviluppo dei mercati esteri grazie alla collaborazione con esperti svizzeri come M. Schuvabenthan, E. Kappler e U. Loefler. Il loro contributo portò l’azienda ad ottenere importanti riconoscimenti internazionali. Con la morte di Rosa nel 1913, l’azienda viene portata avanti dai figli Francesco, Vito, Leonardo e Giuseppe che hanno continuato la strada intrapresa dalla madre ottenendo altri numerosi premi. Nel 1932 viene acquistato il primo gruppo elettrogeno da 32 kw alimentato da motori a gasolio consentendo di ottenere una produzione più efficiente ed efficace. Negli anni 70 si consolida l’espansione internazionale dell’azienda. Si costituisce una joint venture con il gruppo canadese Seagram per la produzione e la distribuzione di un vino bianco destinato al mercato inglese, Tonino. Con l’aiuto di alcuni esperti californiani del Davis Wine Institute, l’azienda acquisisce innovative conoscenze in campo enologico. Inizia la collaborazione con l’enologo toscano Alberto Antonini e nasce la linea Monovarietale, una linea di vini capace di esaltare le varie espressività territoriali e affrontare le sfide dei nuovi mercati.
Oggi, dopo 5 generazioni, il sogno di Vito viene portato avanti con la stessa passione dai suoi diretti discendenti Riccardo e Alexandra, affiancati dai rispettivi genitori Roberto e Sergio, fieri di essere la più antica azienda produttrice di Marsala gestita ancora dalla famiglia del fondatore.
I vini degustati durante la serata: CATARRATTO 2023 Sicilia DOC, GRILLO 2023 Sicilia DOC, Marsala Superiore Secco 5 anni, Marsala Superiore Riserva 10 anni.
CATARRATTO 2023 Sicilia DOC Giallo paglierino brillante, al naso si presenta con un bouquet di pesca bianca, pera e ginestra. Al palato le note erbacee si fondono perfettamente con un finale fragrante e minerale. I vigneti si trovano in contrada Chirchiaro, tra le colline dell’entroterra della Sicilia occidentale ad un’altitudine di 500 mt s.l.m., su un terreno di medio impasto silicio-calcareo. Il sistema di impianto dei vigneti è a spalliera con esposizione ad est, potatura a guyot. Diraspatura, macerazione per qualche ora e pressatura soffice. Dopo la fermentazione a 15°C in contenitori di acciaio inox, il vino è lasciato “sur lies” per 60 giorni prima dell’imbottigliamento. Uve Catarratto Colore Giallo paglierino brillante. Al naso si presenta con un bouquet di pesca bianca, pera e ginestra. Al palato le note erbacee si fondono perfettamente, lasciando un finale fresco e minerale che si abbina perfettamente con la pasta dove il finocchietto riccio selvatico fortemente aromatico si lega alla ginestra, alla pesca bianca, e alla pera, in questa sequenza esaltando l’uva passa e i pinoli, corroborati dalla nota sapida dell’acciuga.
GRILLO 2023 Sicilia DOC Dal colore giallo paglierino chiaro con riflessi verdognoli, al naso si presenta con un ricco bouquet di frutti tropicali, con note di pompelmo rosa ed erbe mediterranee. Al palato ha un struttura bilanciata con una piacevole freschezza ed un lungo finale sapido. Uve Grillo Colore Giallo paglierino chiaro, con riflessi dorati. Al naso si presenta con un ricco bouquet di frutti tropicali, con note di papaya ed erbe aromatiche. Al palato ha una struttura bilanciata con una piacevole freschezza ed un lungo finale sapido. In abbinamento con la Tartare di Salmone rifinita da aneto e pepe rosa esprime la sapidità del pesce esaltando il sapore marino che la spalla acida di questo vino mantiene anche nel retrogusto. L’accompagnamento del finocchio, arancia e melograno arricchisce il ricco bouquet di frutti tropicali papaya ed erbe aromatiche.
Marsala Superiore Secco 5 anni
Preferito da Garibaldi, per questo noto anche come “Garibaldi Dolce”, questo vino presenta notte di frutta secca, fichi, mandorle con delicati sentori di miele e vaniglia. Grillo, Inzolia e Catarratto, raccolte a mano a fine settembre. Diraspatura e pigiatura a rulli. Macerazione e fermentazione a temperatura controllata di 25 – 28 C° in acciaio inox per circa 14 giorni per trasformare tutti gli zuccheri in alcool ed estrarre in modo ottimale i polifenoli, importanti per la fase di invecchiamento. Viene aggiunto alcool da vino fino al raggiungimento dei 18 gradi alcolici minimi, mistella e mosto cotto. Segue l’invecchiamento per minimo 5 anni in fusti di rovere di Slavonia e tonneaux francesi e americani.
Marsala Superiore Riserva 10 anni
Brillante con caldi riflessi ambrati, al naso ha note intense di mandorla amara, datteri, uva sultanina e vaniglia. Al palato risulta morbido elegante e pieno, con un piacevole finale di frutta secca. Grillo, Inzolia e Catarratto, raccolte a mano a fine settembre. Diraspatura e pigiatura a rulli. Macerazione e fermentazione a temperatura controllata di 25 – 28 C° in acciaio inox per circa 14 giorni per trasformare tutti gli zuccheri in alcool ed estrarre in modo ottimale i polifenoli, importanti per la fase di invecchiamento. Viene aggiunto alcool da vino fino al raggiungimento dei 18 gradi alcolici minimi, mistella e mosto cotto. Segue l’invecchiamento per minimo 10 anni in fusti di rovere di Slavonia e barriques francesi.
La Storia del Marsala
Una violenta tempesta fu la causa della nascita del Marsala. Nel 1773 la nave di John Woodhouse, ricco commerciante di Liverpool, fu costretta ad attraccare a Marsala a causa delle avverse condizioni atmosferiche. Assaggiato il Perpetuum, il vino locale, decise di portarne in patria un grosso quantitativo e per assicurarne la conservazione fino a destino aggiunse dell’acquavite: nacque il Marsala.
A Woodhouse seguirono altri imprenditori che industrializzarono la produzione del Marsala riorganizzando i vigneti e modellando per sempre il nostro territorio. Alla fine del XVII secolo il vino siciliano aveva sostituito il Rhum nelle navi della Marina Reale Britannica e l’Ammiraglio Nelson era solito festeggiare le sue vittorie con quello che presto divenne il “Victory Wine”, il vino della Vittoria.
La DOC Marsala include quasi tutta la provincia di Trapani e ricade nella “fascia del sole”, una striscia inclusa tra il 34° ed il 43° parallelo dove le condizioni climatiche sono le più favorevoli per la coltivazione delle uve utilizzate per i vini fortificati: l’abbondante esposizione solare viene mitigata dalla costante presenza di venti marini e le terre generose regalano uve con un’ elevata capacità di tenere a lungo la piena maturazione, dal grande carattere, ricche di zuccheri e di profumi.
Il vino è ottenuto miscelando diversi ingredienti seguendo le proporzioni indicate nelle antiche ricette che vengono tramandate da generazioni e che rendono ogni Marsala unico.
Una volta effettuata la concia, il prodotto comincia l’invecchiamento nelle tradizionali botti di rovere di Slavonia, in tonneaux e in barriques francesi e americane.
Vino base Doc ottenuto da uve Grillo, Cataratto, Inzolia, Damaschino, Nero d’Avola, Nerello Mascalese e Pignatello.
- Alcol da vino o acquavite da vino
- Mosto Cotto
- “Mistella” o “Sifone” ottenuto da mosto Doc fresco con l’aggiunta di alcol da vino
IN BASE AL: Contenuto di zuccheri:
Secco, Semi-Secco o Dolce
Colore:Oro, Ambra, o Rubino
Periodo di invecchiamento:
Fine almeno 1anno; Superiore almeno 2 anni; Superiore Riserva: almeno 4 anni; Vergine: almeno 5 anni; Vergine Riserva: almeno 10 anni.
Curatolo Arini: la più antica azienda produttrice di Marsala gestita ancora dalla famiglia del fondatore.
Nel 1875 Vito Curatolo decise di costruire un’azienda vinicola nel bel mezzo dei propri vigneti a Marsala. Dopo 5 generazioni il sogno di Vito vive ancora grazie alla passione dei suoi nipoti e dei suoi pronipoti.
Producono solo Marsala da uve bianche che provengono dalle zone vocate di Triglia Scaletta e Spagnola nella zona costiera di Marsala. Sebbene la maggior parte sia coltivata a spalliera, rimangono alcune zone coltivate ancora nella maniera tradizionale cosiddetta ad “alberello” caratterizzata da basse rese.
Tra i varietali previsti dal disciplinare, utilizzano un’alta percentuale di uve Grillo. Dalla buccia spessa, vengono raccolte a fine settembre quando il frutto ha un’elevata concentrazione di zuccheri. Il vino base che si ottiene ha una gradazione alcolica compresa tra 15% e 16%; successivamente viene “fortificato” aggiungendo solo una piccola percentuale di alcol da vino per raggiungere la gradazione minima prevista dal disciplinare, preservando in questo modo la concentrazione, i sapori, l’opulenza del vino base.
In vinificazione, utilizzano una macerazione prolungata per un’ottimale estrazione dei polifenoli. Per la concia utilizzano il mosto cotto ottenuto seguendo il metodo tradizionale che prevede una prolungata cottura su fuoco a legna.
Sono sapienti ricette tramandate da generazioni e una lavorazione attenta e rispettosa delle antiche ricette tramandate per generazioni, ottenuta con l’ausilio di tecnologie moderne, viene svolta senza dimenticare l’arte dell’attesa, pilastro della saggezza isolana. Con pazienza, l’invecchiamento avviene in botti e barriques di rovere francese e americano che, grazie anche al microclima in cantina, conferiscono eleganza, complessità ed una nota aromatica al vino.
Illuminante l’incontro con Andrea Posani Brand Ambassador, Hospitality manager dell’Azienda Curatolo Arini che ha sollevato “il velo dei segreti della produzione dell’azienda che rappresenta” soffermandosi sulla sua unicità dei sapori derivati da una sobrietà nella produzione del monovarietale che la distingue nel mondo dei vitigni autoctoni che rappresenta.