L’incontro con il produttore Francesco Rizzo e Onav Catania con il delegato provinciale Danilo Trapanotto, e il team di Onav Catania, ci ha permesso di entrare e respirare un’isola che rappresenta un altro continente che appartiene alla Sicilia, che è già un continente, per una questione geograficamente definita.
In realtà per una convenzione di sorellanza “tettonica di produzione vulcanica”, che come ci insegna sempre la nostra “Dea Madre Etna” con la pioggia lavica di questi giorni, la nostra euforia, è dettata dalle radiazioni del Radon, che gli scienziati identificano come un gas velenoso, ma che a noi figli “etnici”, ormai assuefatti da questa terra nera, ci indica solo la strada visionaria da tenere, la strada euforica di una dea tellurica, ctonia, morbida, infuocata, calda, che mantiene sempre vivo il focolare domestico incurante della siccità “provvisoria”, che desta l’amore vivido come arsura, frustandoci e benedicendoci, come a suggellare la “croce e delizia” conseguenziale: la produzione di vini siccitosi e per questo “ammalianti”, utili per “affatturare” amori e seduzioni inclini alla “mavaria” (che sarebbe la fattura della fattucchiera ovvero maga, strega e via dicendo).
Così anche i vini di Pantelleria “pregni” della dea Tanit, sono erosi e ventosi, sanno di mare e di sale e di capperi… Pantelleria è un’isola vulcanica, un gioiello incontaminato di una bellezza ruvida, posto al centro del Mar Mediterraneo tra la Sicilia e l’Africa. È un luogo dove la vita scorre ancora in armonia con la natura e dove l’uva Zibibbo è la regina della sua agricoltura. Narra infatti la leggenda che la dea Tanit, invaghitasi di Apollo, salì sull’Olimpo e, fingendosi coppiera, sostituì l’ambrosia con il mosto delle vigne di Pantelleria. Il trucco riuscì e Apollo si innamorò di lei.
Da allora l’isola, grazie a Tanit, può vantare di dare origine a un vino capace di sostituire il nettare degli dèi. Nella storia è racchiusa l’essenza di Pantelleria: magica, inebriante, semplicemente seducente. Il nome di Tanit sembra essere di origine libica, il cui culto sarebbe stato accolto dai Cartaginesi, mescolato ed adattato con elementi religiosi propri importati dalla madrepatria.
La raffigurazione di Tanit può essere studiata secondo due direttive: quella antropomorfa e quella simbolica. La prima è formata dalle statuette che la rappresentano come una donna nuda che si stringe i seni, chiara indicazione di fertilità. Appare talvolta anche rappresentata su un trono e, in epoca romana, cavalcante un leone.
La seconda è costituita da un disegno, il simbolo di Tanit, in cui sono combinati un triangolo equilatero, una linea orizzontale e un disco, in modo da voler quasi rappresentare, in modo rozzo, una figura umana.
Il “segno di Tanit” non rappresentava solo un’espressione artistico-religiosa: era l’invocazione della famiglia agli dei perchè ne assicurassero il benessere, la concordia, la fertilità e la fecondità. Ma Tanit era anche il nome che i Cartaginesi attribuirono alla Luna, che veniva rappresentata come un’immagine femminile stilizzata tra gruppi di stelle, e le dava perciò un fondamento di eternità, legato alla natura celeste dell’astro. Poichè la Luna è mutevole d’aspetto nelle sue fasi, pallida, luminosa, invisibile, vennero attribuiti a Tanit anche denominazioni antitetiche ed ambigue: dea dell’Amore e della Morte, Creatrice e Distruttrice, Tenera e Crudele, Protettrice ed Ingannevole.
E così fu che Francesco Rizzo, dopo anni passati ad occuparsi di finanza in un gruppo internazionale, decide di tornare nella magica, feconda, erosa e ventosa isola della sua famiglia, poiché “invaso e invaghito” dalla Dea Tanit e dall’enologo Antonio D’Aietti, il maestro dell’enologia pantesca, che aveva ormai oltre 40 vendemmie sull’isola, e altri quattro amici panteschi fondarono nel 2010: Vinisola.
Vinisola intende contribuire alla valorizzazione dei frutti dell’isola, della tradizione in campo enologico tramite la produzione in loco e la distribuzione di prodotti derivati dall’uva Zibibbo. Passione, tradizione ed alta qualità sono gli elementi chiave che guidano questa avventura. I vitigni di zibibbo di proprietà hanno una età media di 65 anni e viene raccolta in cantina anche l’uva zibibbo di altri contadini panteschi.
Le etichette prodotte oggi sono sette, di cui cinque Pantelleria Dop, tutte prodotte solo con Zibibbo Pantesco: Passito di Pantelleria – Arbaria, Bianco Secco – Zefiro, Bianco secco invecchiato 5 anni – A’mmare, Bianco Frizzante – Amanolibera, Spumante Demi-Sec – Shalai.
A’mmare – Pantelleria DOP Bianco – CRU di Campobello
A’mmare nasce da una vigna di famiglia sita in località Campobello di Pantelleria; un piccolo appezzamento delimitato da muretti sito a circa 30 metri dal livello del mare, molto vicino alla battigia.
La vigna riceve dal mare quella poca brina, a volte salata, che le permette di sopravvivere. In queste condizioni l’uva matura molto precocemente, in alcune annate addirittura alla fine di Luglio. Storicamente questa uva, considerata la triplice attitudine dello Zibibbo, veniva inviata al consumo come frutta fresca. Rappresentava infatti un reddito sicuro per il contadino, seppur la produzione per ettaro è molto bassa. Abbiamo selezionato tali uve raccolte nella prima metà di agosto con una maturazione già avanzata, vinificato, e lasciato in vasche di acciaio per alcuni anni. Il risultato è un vino di una potenza alcolica eccezionale, di fragranza aromatica, con una sapidità incomparabile dovuta allo stress in cui vive l’alberello. Vino Elegante, Potente, Unico. Il suo colore giallo carico ed il bouquet inconfondibile ne fanno un ottimo vino da compagnia. Uve: Zibibbo (Moscato di Alessandria) Zona di Produzione: Pantelleria – Località Campobello Composizione del terreno: Terreno vulcanico, sabbioso di origine alluvionale con pomice, con rocce affioranti Altitudine media vigneti: 30 m.s.l.m. Produzione per ha: 13 q.li circa Resa uva in vino: 60% massimo Piante per appezzamento: 575 Coltivazione: Ad alberello strisciante pantesco, coltivato manualmente Età media delle vigne: Superiore ai 70 anni Periodo di raccolta: Prima metà di agosto Vinificazione: Raccolta manuale delle uve in cassette, diraspatura, macerazione a temperatura controllata a 20° per 72 ore, pressatura, fermentazione del mosto pulito. Maturazione/affinamento: Sulle fecce con continui batonage e decantazione statica in silos di acciaio per almeno 4 anni. Affinamento in bottiglia per circa 6 mesi. Colore: Giallo carico, intenso, con riflessi dorati. Profumo: Vinoso con profumo caratteristico di uva zibibbo, aromatico e persistente, sensazioni di calore e sentori di fieno, erbe, tabacco. Sapore: Aromatico con retrogusto mandorlato, avvolgente e persistente Alcol: 15,5% in Vol. (+/- 0,5%) Zuccheri: 2,0 g/l Acidità totale: 5,2 g/l Produzione annuale in hl: 8 circa Longevità: oltre 10 anni Temperatura di servizio: a 8 gradi in calici ampi, a tulipano o ballon, che consentano ai profumi di raggiungere le narici mentre il vino si ossigena Abbinamenti: Aperitivi, ottimo con affumicati di pesce e baccalà mantecato, formaggi erborinati e speziati, prosciutti crudi invecchiati. Vino da compagnia e per abbinamento al sigaro.
AMANOLIBERA – Pantelleria DOP – Bianco frizzante
In ogni terrazzo delimitato da muretti a secco e coltivato a zibibbo, l’uomo ha sempre cercato di sfruttare al massimo lo spazio coltivabile. A tal proposito in prossimità dei muri, associato alle piante di capperi, veniva piantata qualche piccola pergola di uva bianca o rossa per farsi il vino per se. Tali pergole erano costituite da varietà di uve autoctone della Sicilia quali cataratto, insolia, grecanico, grillo, damaschino. I contadini erano molto gelosi di questa produzione che associata al secondo frutto dello Zibibbo, attorno alla quarta decade di settembre (racemi), andava a fare un vino particolare. Tale vino rimaneva con un po’ di frizzantino in quanto la fermentazione andava molto lentamente in secondo piano rispetto alla produzione principale, talvolta durava fino a dopo le feste. Dall’osservazione di questa tradizione è nata l’idea di produrre un vino da uve zibibbo tardive a fermentazione lenta, la cui leggera frizzantezza esaltasse la freschezza aromatica tipica del vitigno. Questo vino si presenta con una gradazione di 12,5°, una buona acidità ed un profumo delicato di frutta bianca fresca. Il leggero perlage ed il sapore delicato ne fanno un vino gradevole e persistente, da abbinare a tutto pasto, come aperitivo, e in tutti i momenti di brio. Scheda tecnica Uve: Zibibbo (Moscato di Alessandria) Zona di Produzione: Pantelleria Composizione del terreno: Terreno vulcanico, sabbioso di origine alluvionale con pomice Altitudine media vigneti: 200 m.s.l.m. (da 50 a circa 350) Produzione per ha: 40/50 q.li Resa uva in vino: 70% Piante per ettaro: 2.500 Coltivazione: Ad alberello strisciante pantesco, coltivati manualmente Età media delle vigne: 70 anni Periodo di raccolta: Tardiva, settembre Vinificazione: Raccolta manuale delle uve in cassette, diraspatura, macerazione a temperatura controllata a 20° da 24 a 72 ore, pressatura, lenta fermentazione del mosto pulito senza Aggiunta di lieviti selezionati. Maturazione/affinamento: Sei mesi dopo la vendemmia il vino è stato avviato alla rifermentazione in autoclave per la presa di spuma, acquisendo morbidezza e freschezza aromatica. Dopo le ultime fasi di stabilizzazione è stato imbottigliato con affinamento di due mesi in bottiglia. Colore: Giallo paglierino scarico Profumo: Tipico di moscato, frutta matura Sapore: Aromatico, fresco, brioso Alcol: 12,5% in Vol. (+/- 0,5%) Zuccheri: 8,0 g/l Acidità totale: 5,8 g/l Produzione annuale in hl: 90 Longevità: 3/4 anni Temperatura di servizio: 8 – 10 gradi Abbinamenti: Ottimo vino da compagnia, piatti a base di pesce, tutto pasto, anche sulla pizza.
Arbaria – Passito di Pantelleria DOP
La dea Tanit sostituì all’ambrosia il dolcissimo succo dell’uva Zibibbo per sedurre Apollo. Oggi come allora dalle migliori uve zibibbo, in parte sottoposte ad appassimento al sole, nasce Arbaria, vino da meditazione, dal gusto vellutato, aromatico e dolce. Si accompagna dolcemente a formaggi erborinati e piccanti, a dolci alla mandorla e alla cassata, tipici della tradizione siciliana. Servito preferibilmente in calici medi a tulipano ad una temperatura di 10-12 °C avvincerà il palato di chi lo degusta. Ottimo vino da meditazione anche a temperatura ambiente. Uve: Zibibbo (Moscato di Alessandria) convenientemente appassite Zona di Produzione: Pantelleria Composizione del terreno: Terreno vulcanico, sabbioso di origine alluvionale con pomice Altitudine media vigneti: 200 m.s.l.m. (da 50 a circa 350) Produzione per ha: 40/50 q.li Resa uva in vino: 30%-40% massimo Piante per ettaro: 2.500 Coltivazione: Ad alberello strisciante pantesco, coltivati manualmente Età media delle vigne: 70 anni Periodo di raccolta: Seconda decade di agosto
Vinificazione: Raccolta manuale delle uve in cassette e appassimento di parte di esse su stuoie di canne. Lunga macerazione delle uve nel mosto, pigiatura e fermentazione molto lenta durante la quale si aggiunge a più riprese l’uva passa Maturazione/affinamento: In silos di acciao per più di 36 mesi e circa 12 mesi in bottiglia Colore: Giallo dorato con riflessi ambrati Profumo: Caratteristico di uva appassita di frutta matura e candita Sapore: Dolce aromatico con retrogusto mandorlato Alcol: 14,5% in Vol. (+/- 0,5%) Zuccheri: 135/145 g/l Acidità totale: 6,1 g/l Produzione annuale in hl: 25/30 Longevità: Oltre 10 anni Temperatura di servizio: 10 – 12 gradi, anche a temperatura ambiente per la meditazione Abbinamenti: Dolci secchi da forno, dolci di mandorla, formaggi erborinati e piccanti, cioccolato.
Zefiro – Pantelleria DOP Bianco
Zefiro nasce dalle uve delle viti zibibbo ad alberello basso pantesco, protette dai venti fra i muretti dell’Isola. Dal colore giallo paglierino con riflessi dorati, ha un profumo caratteristico di uva zibibbo, aromatico, avvolgente e persistente. Di alta qualità e struttura, ottimo anche per aperitivi, è ideale per accompagnare piatti a base di pesce o verdure, piatti forti tipici mediterranei e piatti di carni bianche. Servire alla temperatura di 8–10 °C. Uve: Zibibbo (Moscato di Alessandria) Zona di Produzione: Pantelleria Composizione del terreno: Terreno vulcanico, sabbioso di origine alluvionale con pomice Altitudine media vigneti: 200 m.s.l.m. (da 50 a circa 350) Produzione per ha: 40/50 q.li Resa uva in vino: 70% massimo Piante per ettaro: 2.500 Coltivazione: Ad alberello strisciante pantesco, coltivati manualmente Età media delle vigne: 70 anni Periodo di raccolta: Prima e seconda decade di settembre Vinificazione: Raccolta manuale delle uve in cassette, diraspatura, macerazione a temperatura Controllata a 20° da 24 a 72 ore, pressatura, fermentazione del mosto pulito. Maturazione/affinamento: In silos di acciaio per almeno 9 mesi e 2 mesi in bottiglia Colore: Giallo paglierino con riflessi dorati Profumo: Vinoso con profumo caratteristico di uva zibibbo, aromatico e persistente Sapore: Aromatico con retrogusto mandorlato, avvolgente e persistente Alcol: 13,5% in Vol. (+/- 0,5%) Zuccheri: 0,5 g/l Acidità totale: 6,0 g/l Produzione annuale in hl: 50/70 Longevità: 5 anni e oltre Temperatura di servizio: 8 – 10 gradi Abbinamenti: Aperitivi, piatti a base di pesce o verdure, piatti tipici mediterranei e carni bianche.
Shalai – Pantelleria DOP – Moscato spumante
“Shalai per shalare, non è l’ oblio ma l’affermazione piena del diritto della persona alla propria realizzazione nei sensi…. “ Uno spumante da sole uve Zibibbo, ricco dei sentori, del mare e del sole di Pantelleria, con tutta la fragranza dello Zibibbo, frutti mediterranei e agrumi. Equilibrato e caldo … un sogno … già al primo sorso riempie il cuore e i sensi di gioia profonda ed appagante, Shalai è l’espressione dialettale siciliana che rappresenta la sensazione di intenso appagamento e profondo piacere che dovrebbe essere diritto naturale di ogni persona di gusto. Uve: Zibibbo (Moscato di Alessandria) Zona di Produzione: Pantelleria Composizione del terreno: Terreno vulcanico, sabbioso di origine alluvionale con pomice Altitudine media vigneti: 200 m.s.l.m. (da 50 a circa 350) Produzione per ha: 40/50 q.li Resa uva in vino: 70% massimo Piante per ettaro: 2.500 Coltivazione: Ad alberello strisciante pantesco, coltivati manualmente Età media delle vigne: 70 anni Periodo di raccolta: Fine di Agosto, prima decade di settembre Vinificazione: Raccolta manuale delle uve in cassette, diraspatura, macerazione a temperatura controllata a 20° da 24 a 72 ore, pressatura soffice e prima fermentazione in silos d’acciaio. Il vino viene poi passato in autoclave. Presa di spuma : Rifermentazione in autoclave Maturazione/affinamento: In autoclave per 6 mesi Colore: Giallo paglierino più o meno intenso, con riflessi verde pastello Profumo: Caratteristico di uva zibibbo, fiori mediterranei, agrumi, note di pesca bianca e salvia Sapore: Dolce aromatico, sapido con retrogusto pieno e persistente ed un gradevole finale di pan grigliato Alcol: 11% in Vol. Zuccheri: 36 g/l (+/- 4) Acidità totale: 6,5 g/l Produzione annuale in hl: 24 Longevità: 4 anni Temperatura di servizio: 8 gradi Abbinamenti: Antipasti di pesce crudo e cruditès, perfetto con le ostriche, sposo dei dolci. Ottimo in tutti i momenti di gioia. Metodo di spumantizzazione: Martinotti – Charmat, che esalta le caratteristiche di fruttato, freschezza ed aromaticità del vitigno Zibibbo.