Sembra un nome preso a prestito dal film Catwoman e la saga di James Bond: si chiamano Cat-Bond che sarebbe il diminuitivo di Catastrophe-Bond ovvero come fare i soldi con le catastrofi che succedono nel mondo. Sono un perfetto strumento per speculare sulle sfortune altrui diversificando, all’interno di un portafoglio di azioni strutturato. Si investe in pacchetti che includono anche i Cat-Bond, così si ha di fatto una maggiore riduzione del rischio nell’esporsi ma contemporaneamente un maggiore guadagno. Il sistema è abbastanza semplice. Un ente o azienda come gruppi assicurativi emettono un bond. L’investitore lo compra e di fatto presta i suoi soldi all’ente emettitore dell’obbligazione e ne ricava un interesse annuo fino a maturità del bond. In seguito otterrà indietro anche i suoi soldi. I Cat-Bond, tanto per dare un’idea del trend, movimentano un totale di mercato di oltre 36 miliardi di dollari.
Quindi eccezione non fanno anche le pandemie, oltre le catastrofi naturali o artificiali, sulle quali nel 2017 la Banca Mondiale ha emesso delle obbligazioni che corrispondevano ad episodi molto gravi sulla salute delle persone a livello mondiale. Nel caso del virus Ebola, che comunque non venne dichiarato pandemia, in quanto il focolaio d’infezione riguardava solo lo stato del Congo. Se la pandemia non venisse dichiarata a proposito del coronavirus e questa è una funzione che spetta all’OMS (Organizzazione mondiale della Sanità), è credibile che gli investimenti iniziali possano tornare, con cospicui ricavi, a chi aveva originariamente acquistato i favolosi Cat-Bond. Una situazione contraddittoria e poco chiara, e molto poco etica se vogliamo, che va a stravolgere completamente la premessa in base alla quale i Cat-Bond erano stati ideati. Oggi il Covid-19 ha superato il livello di morti che vengono sfruttati per mettere a repentaglio la maturazione di quei bond, facendo scattare anticipatamente la clausola di insolvenza. La compravendita dei Cat-Bond va in questa direzione, visto il crollo del costo delle singole obbligazioni. Ma anche nel caso in cui l’Oms dovesse dichiarare la pandemia, l’impiego di questo fondo a favore degli Stati interessati dal contagio non è scontato e deve passare attraverso una serie passi. Spesso l’alta finanza non tiene conto il rischio di vite umane. Gli esperti di epidemie ritengono che non esistono criteri generali. Esistevano per le pandemie d’influenza, ma l’Oms ha smesso di usarli dopo aver dichiarato una pandemia nel 2009, portando a costose contromisure in diversi paesi, che alcuni non avevano ritenuto necessarie. Tra cinque mesi i bond venduti nel 2017 dalla Banca Mondiale per raccogliere fondi per i Paesi poveri chiamati a fronteggiare pandemie globali, andranno a maturazione, garantendo ai privati cospicui guadagni. E comunque a proposito di aziende costruite come “le bambole russe”, sarà la AIR Worldwide che è una società americana di modellizzazione del rischio e analisi dei dati con sede a Boston, nel Massachusetts, con clienti nei settori assicurativo, riassicurativo, finanziario e governativo per gestire la probabilità di perdita a causa di catastrofi naturali, terrorismo, pandemie, catastrofi di vittime e incidenti informatici, che dovrà autorizzare i Paesi che ne hanno bisogno come entrare in possesso dei fondi finanziati con i Cat-Bond.