Una storia di un viaggio in Patagonia fatta di foto e di emozioni loro sono Salvo Orlando e Leonardo Battista fotografi d’eccezione che insieme hanno creato questa atmosfera selvaggia e fiabesca…https://www.sicilylandscape.com/
Una lunghissima traccia da seguire verso un orizzonte sovrastato da imponenti montagne e l’impressione che i propri sensi si espandano all’infinito. I luoghi selvaggi ti riconnettono alla natura, sentivo la sensazione alterata dello scorrere del tempo o forse era solo la prima volta che percepivo il tempo scorrere in maniera naturale. (Torres del Paine, sentiero da Amministracion verso il Refugio Paine Grande, circa 17Km).
Sinceramente, ripensando a quanta strada ho percorso con 25Kg di zaino sulle spalle, non so come ho fatto, avevo bisogno di portare con me l’attrezzatura fotografica, il cibo per diversi giorni, abbigliamento per diverse condizioni atmosferiche, la tenda e il sacco a pelo. Ma ogni curva, ogni salita, ogni panorama, ogni respiro di natura selvaggia mi ripagava della fatica e mi spingeva curioso come se fossi il primo a vedere questi posti, in fondo perlomeno per me era così. (sentiero da Amministracion a Refugio Paine Grande).
Non so quanto sia fortuna, ma dopo qualche giorno di anomale temperature miti, finalmente l’autunno australe sembrava voler mostrare il suo volto più invernale. Ho sempre adorato la neve che cade sul paesaggio in autunno, quel misto di colori caldi in contrasto col candido velo bianco che si deposita sul fogliame ingiallito. (da Camp Italiano a Valle del Frances – circa 4Km di sentiero fra meravigliosi boschi attraversati dal Rio Frances).
Video di Salvo Orlando
Racconto di una giornata a Valle del Frances
Aveva piovuto tutta la notte, mi ero svegliato diverse volte, un suono profondo come un rombo di tuono mi diceva che ero al cospetto di una natura selvaggia, erano piccole valanghe che si staccavano dalle montagne sopra di noi. Quella mattina ancora prima dell’alba, con un cielo scuro e carico di nubi, mi incamminavo per risalire la valle che mi avrebbe portato in un meraviglioso bosco di faggi australi.
Faceva freddo, era umido e di lì a poco iniziò a nevicare, ansioso e curioso di scoprire nuovi miracoli della natura il mio passo si faceva più veloce, ad un certo punto mi resi conto di essere completamente solo, quella mattina non c’erano escursionisti in giro, il brutto tempo sicuramente li aveva fatti desistere o magari più semplicemente l’orario scelto dai fotografi non corrisponde a quello dei camminatori.
In quegli attimi di solitudine, quando la neve iniziò a posarsi sulle foglie del bosco, iniziai ad avere la percezione di essere un tutt’uno con quell’ambiente, è stato un bellissimo momento di simbiosi con la natura.
Sentivo il rumore di un fiume che con fragore si infrangeva sulle rocce, così iniziai a seguire quel suono, ma non lo vedevo. Mi muovevo lentamente in modo da non torcere neanche un rametto di quel luogo selvaggio, quel suono d’acqua mi chiamava a se, dopo pochi minuti di cammino, improvvisamente, il terreno sotto i miei piedi svaniva a pochi metri da me, avevo trovato delle gole dove il Rio Frances si incanalava con tutta la sua forza, formava una sorta di canyon nel bosco, ero al cospetto di madre natura in tutta la sua bellezza. Se chiudo gli occhi sento ancora quel suono nella mia mente, posso scorgere le ombre degli alberi dall’altra parte del bosco oltre il fiume, sento cadere la neve sul mio viso, è bellissimo.
Video di Salvo Orlando
In questa immagine mi accingo ad attraversare una foresta di spettri, scheletri di alberi morti uccisi dal fuoco.
Quanto superficiale può essere l’uomo, il turismo ha portato con se tanta gente sui sentieri della Patagonia, ma la natura non è un parco giochi, la natura ha bisogno di tutto il nostro rispetto e attenzione. La nostra presenza sulla Terra è diventata sempre più ingombrante per la natura, nel 2005 e poi nel 2011 vasti incendi hanno flagellato Torres del Paine partendo da azioni stupide e sconsiderate di persone troppo maldestre. Nel 2005 un turista ceco ha rovesciato accidentalmente una stufa, andarono persi 15000 ettari di natura, nel 2011 un altro turista israeliano ha pensato bene di dar fuoco a della carta igenica, risultato altri 17000 ettari bruciati. (Sentiero da Refugio Paine Grande a Glaciar Grey – 22Km).
Essere fotografati mentre si fotografa, tra fotografi capita, sono foto ricordo, sono poi ancor più belle quando ti ricordi esattamente cosa stavi fotografando. Cavalli selvaggi sulla sponda del lago, sembravano essere arrivati li dal nulla giusto per essere immortalati dalla mia macchina fotografica.
Per ultimo ma non per ultimo vorrei ringraziare Leonardo Battista per gli splendidi scatti che mi hanno reso “immortale”. I testi sono di Salvo Orlando.