Se l’immagine dell’universo fosse racchiusa nell’aspetto di un Motore Asincrono Trifase?
Nessuno potrebbe mai pensare al fatto che in un marchingegno così semplice ci potrebbe essere la chiave per leggere le complesse leggi del Mondo. Fatto sta che l’ho pensato.
Per comprendere di che cosa stiamo parlando innanzi tutto dovremmo spiegare com’è fatto un Motore, poi integrare il concetto di Trifase e di corrente alternata, ed infine spiegare perché il concetto di asincronicità sia così importante ai fini della nostra trasposizione simbolica tra l’Universo, Dio stesso e il Motore trifase.
Un Motore è composto da due parti: uno Statore che è un elemento statico ed un Rotore che è un elemento rotante.
Lo Statore, seppur immobile, è quella parte del Motore che, attraverso la generazione di un campo magnetico rotante, riesce a fare ruotare il Rotore.
Lo Statore genera un campo magnetico rotante grazie al fatto di essere alimentato da tre fasi, ovvero da tre “conduttori” in cui passa la corrente alternata[1]. Se lo Statore fosse alimentato da una corrente continua al suo interno non si potrebbe generare un campo magnetico. Nel motore asincrono il campo
[1] Bisogna precisare che nel settore della produzione dell’elettricità esistono anche sistemi bifase o a esafase, ma il sistema trifase è il Sistema ad oggi considerato il più efficiente.
magnetico ruota ad una velocità leggermente diversa da quella del Rotore. Il Rotore rappresenta il cosmo e il suo moto perpetuo, che in qualche modo ha un margine di “Libertà” rotatoria rispetto al campo “elettromagnetico” da cui dipende.
La corrente alternata, a differenza della corrente continua, ha dunque una sua frequenza, questo significa che questo sistema include anche la variabile del tempo[1]. Ecco perché per definizione la corrente alternata è un corrente ciclica, è ciò è determinato dal fatto che le tre fasi sono perfettamente sincronizzate tra loro.
A questo punto è importante chiarire che la corrente (sia alternata, che continua) non potrebbe mai esistere senza l’esistenza di una differenza di potenziale, ovvero l’esistenza di due punti nello spazio che hanno una certa distanza fra di loro, di cui uno funge da polo positivo e uno da polo negativo. Il passaggio di energia elettrica dipende dunque dall’esistenza di almeno due poli: in pratica un potenziale + e un potenziale –
Immaginiamo la manifestazione di Dio come la generazione necessaria di una differenza di potenziale e quindi in qualche modo come una sorta di “caduta”.
Un circuito trifase è composto da tre conduttori di corrente alternata, ma anche da un neutro, ovvero da uno 0, ma che è anche un conduttore che consente il ritorno della corrente ai tre conduttori trifase; ed infine potrebbe essere composto anche dalla messa a terra, che invece ha lo scopo di vincolare il neutro al potenziale di terra. La messa a terra è un Sistema di protezione.
Senza essere troppo tecnici, ora parliamo di Dio.
Dio più che ad un motore trifase si potrebbe paragonare ad un Generatore trifase, ci basti sapere che un generatore trifase equilibrato è composto da 3 generatori monofase collegati a forma di stella o di triangolo (in ambito Cristiano li potremmo chiamare Padre, Figlio e Spirito Santo, nella cabala ebraica li potremmo chiamare Ayin, Ein Sof, Ohr Ein So)).
[1] Tecnicamente non è corretto di parlare di corrente alternata, ma di tensione o differenza di potenziale alternata.
Ora immaginiamo Dio come una Potenza che si è per necessità tripartita, immaginiamo che abbia assunto la forma di Collegamento a triangolo, o meglio ancora a Stella.
Nel collegamento a Stella di un circuito trifase esiste infatti un centro invisibile, chiamato centro Stella che funge da neutro. In Cabala questo centro/neutro si potrebbe immaginare come lo Tzimtzum: egli “Si contrasse – è scritto – nel punto, al centro, nel centro stesso della Sua luce, Egli limitò quella luce: allontanandola ai lati che circondavano il punto centrale, cosicché rimanesse un vuoto, uno spazio vuoto “indefinibile”. Vedi Etz Chaim, Arizal, Heichal A”K, anaf 2
Questa precisazione riguardo il Tzimtzum ci servirà per dopo.
Come questa Potenza esista e come si sia tripartita rimarrà sempre un mistero imponderabile: “io sono colui che è” disse Dio, questo mistero concerne l’immanifesto, quello che viene chiamato il Dio nascosto, o quello che in Cabala è detto come la triade Ayin (nulla), Ein Sof (illimitatezza) e Ohr Ein Sof (luce infinita). Ma in questa metaforica dissertazione noi stiamo trattando della manifestazione di Dio, di quello che Giovanni chiamava il principio: “E luce fu”!
È in questa fase del Principio, in cui Dio prese un Volto e un Nome, che iniziò il tempo: “l’immagine mobile dell’eternità” come lo definiva Platone. Da qui iniziò il Pensiero (il Logos) e la sua manifestazione attraverso la Parola (Verbo), infine poi la sua fissazione attraverso la Scrittura.
Fu necessario, inoltre, che questa Potenza generatrice a sua volta emanasse un campo magnetico: immaginiamolo come i cori angelici. Subito dopo questa fase avvenne lo Tzimtzum, ed è in questo spazio lasciato vuoto tra il manifesto e l’immanifesto che ci piace immaginare giacesse la Rosa dei Beati dantesca.
Dio generò dunque la sua Potenza, ma affinché essa si manifestasse come energia, come Divenire (“Samsara”) e il creato iniziasse, fu necessario che questa Potenza si dividesse ancora in tre parti (così come avvenne specularmente nel suo Generatore), queste parti le possiamo paragonare alle tre Fasi o ai tre conduttori di energia relativi al motore trifase di cui detto sopra.
Queste tre Potenze o conduttori fra di loro mantengono un equilibrio di forze, il cui centro di gravità permanete è il centro Stella, una sorta di 0 cosmico, la cui esistenza è necessaria per mantenere l’equilibrio stesso del Sistema. Cabalisticamente questo centro invisibile stavolta lo potremmo paragonare all’invisibile sefira di Daat dell’Albero della Vita. Le tre potenze invece le potremmo immaginare come le tre sefirot Keter, Chokhmah e Binah. Queste tre parti, più Daat, che ne è il basamento, potremmo immaginarle come le parti di un Tetragramma.
Questa zona dell’Albero della Vita, in cui hanno sede le prime tre sfere, la potremmo paragonare alla parte statica del motore o al cielo delle stelle fisse del paradiso Dantesco.
Il Rotore, la parte rotante del nostro Motore, si invece potrebbe come composta dal primo mobile (ove ha sede la sefira Daat) e a seguire da tutte le altre sefirot (I cieli danteschi) fino ad arrivare alla sefira di Yesod (il cielo della luna).
Il Rotore di un Motore è effettivamente composto da delle cavee, una cava statorica (il cielo delle stelle fisse) e una cava rotante in cui sono presenti dei conduttori polarizzati (immaginiamoli come i pianeti nelle proprie sfere celesti). Abbiamo già appreso come nel campo dell’energia elettrica funzioni tutto per polarità.
Questi conduttori polarizzati, che sono anche delle resistenze (ovvero trattengono per se una parte dell’energia che scorre nell’Albero della Vita) sono le sefira di Chesed, Ghevurà, Tiferet, Netzach e Hod. Queste potenze – seppur scambiano energia tra loro – credono di per sé di essere indipendenti dalla loro fonte e he la loro potenza non sia correlata alle tre Fasi che alimentano.
Pur tuttavia quest’ultime sono consapevoli dell’esistenza del campo magnetico rotante, da cui dipende il loro movimento nel cosmo.
Queste potenze sono fortemente connesse alla sfera di Yesod (il fondamento), questa sfera corrisponde al cielo della Luna. Yesod è il Neutro di tutto questo circuito e garantisce la circolazione dell’energia al suo interno. Yesod è anche una sorta di “depuratore” dell’energia [1], un azzeramento[2].
L’Albero della Vita perfino esteticamente rappresenta un circuito, in questo circuito cosmico è infine presente anche la messa a terra: la sfera di Malkut!
Malkut è come un ancora, sembra tenere piantato a terra tutto l’Albero della Vita, ed il 32 sentiero dell’albero è come il picchetto che pianta a terra Malkut.[3]
[1] Forse non a caso il Purgatorio dantesco sta proprio nella sfera della Luna.
[2] In corrente continua il neutro non è esattamente un polo negativo o uno 0, ma alterna e cambia continuamente sua polarità da + a –
[3] I sentieri dell’albero della vita sono 32, li possiamo immaginare come i cavi che collegano le varie resistenze (le sefiroth) tra loro.
Anche tra la messa a terra e il neutro c’è sempre una differenza di potenziale, ecco perché potremmo dire che la messa a terra rispetto al neutro è negativa e il neutro rispetto alla messa a terra è positivo. Malkut è lo 0 di Yesod. Anche fra Yesod e Malkut si istaura un piccolo flusso di energia/corrente, Yesod non rimanda tutto il suo potenziale alle sfere superiori, questa cosa probabilmente non va molto a genio alle potenze superne.
Come accennato la messa a terra protegge tutto il sistema, è l’elemento fondamentale affinché tutto il sistema sia in sicurezza e in equilibrio. Un circuito industriale di potenza non può esistere senza la messa a terra.
Ora se volessimo ancora approfondire la relazione tra l’Albero della Vita e il funzionamento di un circuito, potremmo azzardare che le Qlippoth (le sfere dell’Albero della Morte[1] o del reame sotterraneo del male) siano paragonabili alle correnti che si disperdono sotto terra, quindi a delle energie che passano nel sottosuolo attraverso Malkut.
Sempre metaforicamente potremmo dire che Malkut per le Qlippoth è come un altro statore che fa muovere un altro Rotore, ovvero quello che contiene le forse “telluriche” presenti nelle Qlippoth.
[1] L’albero del male è capovolto rispetto all’Albero della Vita.
Ci potremmo ancora addentrare nei meandri di questa metafora cosmica elettromagnetica, ma rischieremmo di toccare concetti troppo complessi. Vogliamo dunque chiudere questa riflessione con una frase di colui che fu uno dei pionieri del funzionamento del Motore trifase, ovvero Nikola Testla:
“per trovare i segreti dell’universo,
pensa in termini di energia, frequenza,
vibrazione”.