A’ Muntagna è considerata “una oscura madre splendente” che si fa rispettare destando meraviglia, ammirazione e inquietudine, provando a immaginare la potente energia che possiede. Patrimonio dell’Unesco, è il vulcano attivo più alto d’Europa. Da qui sono passate molte civiltà che meravigliate dalla bellezza e dalla generosità di questi terreni, vi si sono stabilite contribuendo così a creare un patrimonio culturale variegato ancora oggi presente.
Nel passato è stata una delle zone vitivinicole più apprezzate in tutta Europa, tanto da registrare la prima maestranza volta all’insegnamento di un metodo di coltivazione efficace, affinato nel tempo, che ancora oggi si tramanda. Questo territorio ai nostri giorni rappresenta un punto di riferimento per le grandi potenzialità che possono esprimere i suoi vini. Grazie alle diverse altitudini, alle diverse esposizioni e alle diverse colate laviche, ogni produttore Etneo ha la possibilità di offrire un vino unico.
Questa intervista a Pierluca Beneventano Della Corte con tanto di storytelling è avvenuta durante un pomeriggio magico: Carpene: siamo nel Parco dell’Etna nel comune di Trecastagni, a 800 mls. La forte pendenza lo rende un vigneto estremo e faticoso da lavorare ma che dalla sua cima regala una vista idilliaca che ripaga da tutti gli sforzi. Da qui i sempre presenti, Monte Gorna e Monte Ilice incorniciano il mare. Piccolo gioiello di questo terreno, un palmento del XVIII secolo che permetterà di valorizzare la cultura vitivinicola etnea, recuperando e ricreando la poesia della vendemmia tradizionale ormai in via di estinzione. Il Suolo dell’Etna è uno degli elementi più importanti e fa sì che le coltivazioni in questi luoghi siano tra le più pregiate. La vite nei terreni sabbiosi vulcanici trova elementi minerali e microbioti utili al suo sviluppo, inoltre essendo molto drenante l’acqua non ristagna in superficie finendo in profondità, così la vite è costretta a sua volta ad andare in profondità con le sue radici. Il Clima sull’Etna è diverso dal clima Siciliano, infatti si registrano temperature minime, sia d’inverno che d’estate, molto più basse. Peculiare anche la grande varietà di microclimi presenti sul Vulcano, dovuta alle diverse esposizioni e alle diverse altezze ove si sviluppa la viticoltura Etnea.
I nostri vigneti si trovano sul versante Sud-Est, tra i 650 e gli 800 metri sul livello del mare, altezza che permette di avere un’elevata escursione termica, molto positiva perché determina un’elevata concentrazione di sostanze aromatiche nella buccia. Le nostre viti sono ad Alberello Etneo, il tipico sistema di allevamento ed uno dei più antichi. Una scelta difficile ai nostri giorni poiché l’Alberello non permette la meccanizzazione e ha poca resa di contro però tuteliamo la tradizione Etnea e contribuiamo a rendere caratteristici i paesaggi vitati, ma non è solo una questione etica, l’Alberello permette alla pianta un migliore sviluppo radicale ed un’equa distribuzione della linfa su più braccia ciò consente alla vite di non stressarsi e di una produzione equilibrata, quindi di vivere più a lungo. I lavori in vigna sono tutti manuali e in alcuni casi rientrano nella viticoltura estrema data la forte pendenza dei terreni. Nei nostri vigneti si possono trovare solo vitigni autoctoni di età tra i 30 e i 90 anni. Le varietà sono Nerello Mascalese, Nerello Cappuccio, Carricante, Catarratto, Minnella Bianca e Minnella Nera. Da questi vitigni, con caratteristiche diverse ma complementari, nascono i nostri vini. Progetti: ristrutturazione Palmento del XVIII secolo: con questo progetto vorremmo far rivivere una tecnologia millenaria che fa parte della nostra magnifica tradizione vitivinicola e che non può essere persa. Vitigni Reliquie: grazie all’aiuto dell’Università di Agraria di Catania stiamo svolgendo delle ricerche sulle peculiarità di una decina di vitigni autoctoni Etnei che stavano estinguendo.
É un grande impegno in termini economici e di tempo che è giustificato perché pensiamo che sia necessario per avere dell’ottima uva per fare un buon vino. Crediamo molto nel patrimonio naturale dell’Etna e per questo cerchiamo di tutelarlo in ogni modo. Da quando abbiamo iniziato a lavorare nei nostri terreni abbiamo seguito un regime biologico, anche lasciando qualche albero da frutta endemico, quali: Pere Spineddu / Mele Gelato-cola / Ciliegia Mastrantonio / Gelsi Neri dell’Etna, questo crea un ambiente bio diversificato che ci permette di avere un equilibrio tra prede/predatori dei parassiti della vigna e di migliorare in generale il microbioma della vigna. Nei nostri vigneti si possono trovare solo vitigni autoctoni di età tra i 30 e i 90 anni. Le varietà sono Nerello Mascalese, Nerello Cappuccio, Carricante, Catarratto, Minnella Bianca e Minnella Nera. Da questi vitigni, con caratteristiche diverse ma complementari, nascono i nostri vini. Vogliamo sempre migliorarci e dare più garanzie possibili per assicurare la migliore qualità possibile a chi degusta i nostri vini.
Con questa filosofia intraprendiamo le nostre scelte, si quelle più semplici sia quelle più complesse che diventano progetti unici.
– Ristrutturazione Palmento del XVIII secolo: con questo progetto vorremmo far rivivere una tecnologia millenaria che fa parte della nostra magnifica tradizione vitivinicola e che non può essere persa.
– Vitigni Reliquie: grazie all’aiuto dell’Università di Agraria di Catania stiamo svolgendo delle ricerche sulle peculiarità di una decina di vitigni autoctoni Etnei che stavano estinguendo.
– Massima Espressione Varietale: attraverso delle metodologie di vinificazione estremamente innovative stiamo facendo degli studi per ottenere il meglio dai nostri vini di contrada, un Etna Bianco e un Etna Rosso.
Frutto di una viticultura Eroica, questi vini vogliono trasmettere tutte le peculiarità del versante Sud-Est dell’Etna. Qui il suolo sabbioso vulcanico, i venti marini e le forti escursioni termiche, permettono di esprimere al meglio le caratteristiche delle antiche varietà autoctone dell’Etna. In gioventù esprime in purezza le peculiarità delle varietà del territorio etneo, donando aromi freschi di agrumi e frutta a bacca gialla croccante. La grande capacità evolutiva lo arricchisce nel tempo di aromi molto complessi e di grande fascino. Elegante ed equilibrato, fin da subito ammalia per i suoi aromi di frutta rossa e le delicate speziature e grazie ad ottima longevità, emoziona, aprendosi in un vino complesso e di grande soddisfazione.
Etna bianco
In gioventù esprime in purezza le peculiarità delle varietà del territorio etneo, donando aromi freschi di agrumi e frutta a bacca gialla croccante. La grande capacità evolutiva lo arricchisce nel tempo di aromi molto complessi e di grande fascino
Suolo e Microambiente ● Sabbioso Vulcanico ● Ricco di minerali e microrganismi ● Proprietà drenanti ● 700-800 slm ● Versante Sud-Est ● Esposizione Sud ● Influenza venti marini ● Contrada: Salto del Corvo/Carpene Uve ● Carricante ● Catarratto ● Minnella Affinamento Un anno di acciaio Note degustative Colore: Giallo Paglierino Naso: Agrumi, Nespola, Zagara Gusto:Bella spalla fresca con retrogusto agrumato e persistente Viticoltura Sistema: Alberello Etneo Sesto di impianto: 1 metro x 1 metro Lavorazioni: 100% Manuali Regime Biologico.
Etna rosso
Elegante ed equilibrato, fin da subito ammalia per i suoi aromi di frutta rossa e le delicate speziature e grazie ad ottima longevità, emoziona, aprendosi in un vino complesso e di grande soddisfazione
Suolo e Microambiente ● Sabbioso Vulcanico ● Ricco di minerali e microrganismi ● Proprietà drenanti ● 700-800 slm ● Versante Sud-Est ● Esposizione Sud ● Influenza venti marini ● Contrada Salto del Corvo/Carpene Uve ● Nerello Mascalese 80% ● Nerello Cappuccio 20% Affinamento Un anno di affinamento in legno: 50% in legno di Castagno e 50% in rovere Francese. Un anno acciaio. Note degustative Colore: rosso rubino Naso: Violetta, ciliegia, note speziate e di sottobosco Gusto: Equilibrato ed armonioso tra freschezza e complessità Viticoltura Sistema: Alberello Etneo Sesto di impianto: 1 metro x 1 metro Lavorazioni: 100% Manuali Regime Biologico.